“Siamo a Pola, manufatto o del ventennio piuttosto asburgico.
Da notare la scritta originale “latrina” e la traduzione nella versione “internazionale”.
Da non perdere la famiglia dei custodi – rigorosamente abusivi, ma assai ben integrati – che, come nelle migliori tradizioni zigane vedono la donna lavorare (alacremente ?) e l’uomo supervisionare ….
Nell’ultima immagine anche la tariffa (2 kune) scritta oltre che su un cartello, anche incisa sul muro !!!!”